Mentre un gruppo di persone prega di fronte a un muro sullo sfondo si sentono le campane di una chiesa e poi, un po’ più in là la voce di un altoparlante che proviene da una moschea. Sembra una situazione molto strana, quasi paradossale, eppure c’è un luogo al mondo dove questo avviene costantemente: l’antichissima città di Gerusalemme.
Per l’ebraismo è il luogo più sacro al mondo, dove i credenti volgono le proprie preghiere verso il Muro del Pianto; anche per il cristianesimo ha la stessa enorma importanza ed è il luogo più santo del mondo, perchè vi si trova il Santo Sepolcro, il posto in cui fu deposto Gesù dopo la sua morte ed in cui risorse; per la religione musulmana invece è il luogo in cui il profeta Maometto ascese al trono di Dio. Gerusalemme è una delle più antiche città del mondo, che in passato occupava un territorio molto minore a quello attuale, rappresentato dalla città vecchia in cui si trova la pietra Shetija, considerata alla base della creazione del mondo ed in cui avvenne il sacrificio di Isacco. Per questo è il luogo scelto dagli ebrei per edificare il Sacro Tempio che venne distrutto due volte, prima dai Babilonesi e poi dai Romani nel 70 d.C.. Gli unici resti di questo tempio sono quelli conosciuti come Muro del Pianto, dove la gente vi prega in piedi a pochi centimetri, infilando tra le pietre che lo compongono le preghiere scritte su foglietti di carta. I musulmani scelsero la spianata in cui sorgeva il Tempio, chiamata Spianata della Moschee o Monte del Tempio, per la sua importanza storico-religiosa per costruire la Cupola della Roccia e la moschea Al-Aqsa, tra i monumenti più conosciuti di Gerusalemme ed i luoghi più santi per l’Islam.
Il muro che divideva la città oggi rappresenta il confine tra la città vecchia e la nuova, con sette porte d’ingresso (ne esiste anche un’ottava ma è chiusa) che portano nei quattro quartieri che la compongono: l’ebraico, l’arabo, il cristiano e l’armeno. Attraverso la Porta di Damasco, quella di Erode e quella del Leone si entra nel quartiere arabo, con le stradine molto strette in cui è facile perdersi ed il souk visitatissimo dai turisti. Al quartiere ebraico si accede dalla Porta del letame, che è la più vicina al Muro occidentale e che conduce anche al Parco Archeologico di Gerusalemme. Anche il quartiere ebraico, come l’intera città vecchia, è un labirinto di stradine in pietra in cui vivono principalmente gli ebrei ortodossi e vi sono un gran numero di scuole e luoghi di studio. Al quartiere cristiano si accede attraverso la Porta Nuova, aperta durante l’impero ottomano e non prevista originariamente nella progettazione delle mura, dove si può visitare la Chiesa del Santo Sepolcro ed il cammino fatto da Gesù durante la via crucis. Per entrare nel quartiere armeno si può usare la Porta di Jaffa o quella di Zion; accanto alla porta di Jaffa, al di fuori della città vecchia, si trova la Tomba di Davide, che però non rappresenta realmente il luogo di sepoltura del sovrano ebreo che invece dovrebbe essere nella Città di Davide, a sudest della città vecchia dove il re si stabilì 3000 anni fa e dichiarò Gerusalemme capitale del popolo ebraico. Vale la pena anche salire al Monte degli Ulivi, che ha una meravigliosa vista della città ed è il luogo in cui Gesù pregava e venne arrestato; qui sorgono anche alcuni importanti edifici come la Basilica delle Nazioni (o Chiesa di tutte le Nazioni) e la Chiesa ortodossa di Maria Maddalena.
Nella Gerusalemme moderna. Alcuni luoghi importanti della città moderna, costruita intorno alla città vecchia, sono il parlamento israeliano (Knesset), il Museo dell’Olocausto (Yad Vashem) e l’Israel Museum (il museo nazionale di Israele). Il museo Yad Vashem ha l’obiettivo di mantenere viva la memoria del genocidio accaduto durante la Seconda Guerra Mondiale: vi si ricordano i bambini uccisi, le comunità distrutte, i Giusti tra le nazioni (i non ebrei che rischiarono la propria vita per aiutare anche un solo ebreo), una banca dati con nomi e foto di chi morì durante la Shoah e funziona anche come centro studi. L’Israel Museum è stato ampliato recentemente, nel 2010, ed ospita differenti tipi di opere d’arte, da quelle archeologiche della preistoria a quadri, fotografie, sculture ed arte moderna. Con oltre 80mila metri quadrati di esposizioni, il museo fa una panoramica storica completa tra cui spicca l’ala del Santuario del Libro, dove si trovano i celebri Rotoli del Mar Morto.
Ben Yehuda Street è la principale via della Gerusalemme moderna, una zona pedonale con negozi, caffè e musicisti che suonano per strada, in cui negli anni passati vi sono stati diversi attentati terroristici ed è molto visitata dai turisti. Chi ha voglia di fare acquisti o conoscere meglio i comportamenti locali deve recarsi al mercato di Mahane Yehuda, soprattutto per i cibi freschi come frutta, formaggio, spezie, shawarma (la carne gyros dei kebab) e falafel, le tipiche polpette fritte di ceci che non possiamo fare a meno di assaggiare, amate anche dagli occidentali.