Mombasa è la seconda città più importante del Kenya, dopo Nairobi, ed il suo principale porto: cultura, luoghi storici, moschee, spiagge ed alberghi di lusso ci aspettano in un viaggio in questa città dell’Africa orientale. La città si trova sull’isola omonima sulla costa dell’Oceano Indiano collegata alla terraferma da vari ponti, oltre che da numerosi servizi di trasporto che attraversano i profondi e stretti canali che la circondano.
Si dice che l’origine di Mombasa sia molto antica: nell’VIII secolo era un insediamento primitivo conquistato da arabi e persiani, divenendo un fiorente centro mercantile, uno scalo quasi obbligato per i commerci con la Cina e l’India. La trasformazione del suo porto avvenne nel XI secolo, quando intorno all’isola era sorti già diversi villaggi e le sue acque profonde e la barriera corallina che la circonda la proteggevano dalle intemperie del mare aperto. Furono gli arabi che introdussero l’Islam in questa regione, facendo così sviluppare un genere di architettura completamente diversa dagli altri centri urbani del Kenya. Nel 1498 sbarcò sull’isola il navigatore portoghese Vasco De Gama e a partire da quel momento, oltre a subire diversi saccheggi, divenne il capoluogo dei portoghesi che controllavano i possedimenti coloniali di quelle terre, lasciando a Mombasa una significativa influenza portoghese.
Successivamente, nel XVII secolo, Mombasa tornò in mano agli arabi, finchè alla fine XIX sec. divenne la capitale dell’Africa Orientale Britannica; così la storià formò il suo carattere cosmopolita che conserva ancora oggi: oltre agli abitanti del luogo, vi abitano inglesi, tedeschi, pastori somali, indiani mussulmani e immigrati del sudest asiatico.
Della sua prima epoca rimangono poche testimonianze, recuperate durante alcuni scavi archeologici a nord dell’isola di Mombasa, su un promontorio dove sorge un piccolo faro. Durante un giro turistico della città, possiamo incontrare diverse moschee del periodo di influenza mussulmana, tra queste spiccano la moschea Ismaelita con la sua facciata quadrangolare e solida; la moschea Masjid Jundani, con la sua originale cupola larga e bassa; la moschea Dawudi Bohra, con l’alto minareto e la facciata elaborata e la moschea Baluchi, con le pareti color pastello e l’elegante cupola. In città ci sono anche molti templi Indù, che contrastano con la sobrietà della Cattedrale cristiana dello Spirito Santo. Testimonianza dell’epoca di dominazione portoghese e tra le attrazioni turistiche principali è Fort Jesus, la roccaforte che sorge sulla costa con i suoi possenti bastioni; oggi ospita anche un museo sulle tradizioni Swahili.
Durante un viaggio a Mombasa vale la pena camminare a piedi per le strade della piccola Città Vecchia, il centro storico, testimonianza storica del suo passato tumultuoso, con case antiche e finestre e balconi ornamentali, che rappresentano lo stile coloniale della costa. Mombasa è il centro del turismo costiero in Kenya, dove ci sono molte magnifiche spiagge per rilassarsi e godersi il sole in vacanza, sia a nord che a sud della città. Su queste spiagge sorgono hotel di lusso, ristoranti e locali, mentre gli alberghi sulla spiaggia più economici si trovano più lontani dalla città.